SOLIGNANO – FESTA DELL’ARATURA A MASERETO

di Giuseppe Turchi

La Festa dell’Aratura è un evento informale che si tiene una domenica all’anno presso Masereto di Solignano. Nata quasi per gioco da un’idea di Giuliano Turchi, l’iniziativa vede un gruppo di amici riunirsi con i propri trattori per arare tutti assieme alcuni campi della località. Rinomato come falegname, fabbro e agricoltore, Giuliano è anche noto per l’abilità e la passione con cui restaura e modifica i trattori d’epoca. Tra i pezzi più curiosi, un Landini Testa Calda convertito da gommato a cingolato.L’aratura è di solito intervallata da una merenda a metà mattina, quando viene arato il campo più grosso, e da un sostanzioso pranzo preparato dalle “resdore” della famiglia. Nella giornata di oggi il menù ci ha deliziato con minestrone di legumi, torta fritta e salumi, torte dolci caserecce e frutta fresca. Presenti per l’occasione sono stati l’imprenditore Alberto Figna e il sindaco di Varano de’ Melegari Giuseppe Restiani.Valcenoweb ha intervistato il promotore dell’evento, Giuliano Turchi, assieme a Gianfranco Turchi e Alberto Figna. Quest’ultimo ha di recente avviato l’azienda agricola “Alberto Figna” in località Tramonte.

Caro Giuliano, buon pomeriggio e grazie per la meravigliosa accoglienza. Per cominciare, ci puoi raccontare quando è nata la Festa dell’Aratura?
Cinque anni fa con mio figlio abbiamo pensato di fare una “baraccata” per stare un po’ insieme con i compaesani. Tutto è nato in modo molto spontaneo, giusto per passare una domenica in compagnia.
Qual è stato e qual è lo spirito che anima questa festa?
L’obiettivo principale è quello di stare insieme, fare gruppo, perché altrimenti gli impegni quotidiani ci allontanano, a volte impedendoci persino di vederci, nonostante il luogo sia piccolo e ci conosciamo tutti.
Durante il pranzo qualcuno accennava ai vecchi tempi in cui, quando c’era un lavoro da fare, come arare un campo e trebbiare il fieno, si mobilitava un intero paese. La Festa dell’Aratura ricorda un po’ questo, vero?
Giuliano Turchi: Io non ricordo quei tempi perché ero un bambino piccolo. Non abbiamo vissuto, per esempio, l’aratura con i buoi. Io e Gianfranco siamo partiti con i trattori.
Gianfranco Turchi: Sono cose che i nostri genitori e nonni ci raccontavano. Quando si tagliava il fieno, per esempio, tutto il paese si mobilitava con le falci per cercare di collaborare. Questo spirito di collaborazione vive anche nell’iniziativa di Giuliano, perché lui ci ha detto “devo arare un pezzo di terreno grande” e noi ci siamo messi a sua disposizione, condividendo così le emozioni dei nostri antenati. È nostro desiderio mantenere le tradizioni locali.
Passando ai trattori, Giuliano, ci vuoi raccontare la storia del tuo Landini Testa Calda?
Questo nasce gommato, perché la Landini non faceva Testa Calda cingolati. L’ho trovato da un rottamatore e gliel’ho fatto “ragnare”. Io poi, in un paio di mesi, ho effettuato la trasformazione. Ho lasciato il cambio originale, montato le frizioni di sterzo al posto del differenziale, i cingoli, e così ho creato un esemplare unico.
Qui con noi oggi c’è anche Alberto Figna, amministratore delegato dell’azienda Agugiaro & Figna Molini, leader nella macinazione del grano tenero, nonché ex presidente dell’Unione Parmense Industriali. Alberto, cosa la porta qui oggi?
Innanzitutto la grande simpatia di questi organizzatori le cui iniziative ci danno davvero voglia di apprezzare ancora di più lo spirito della collina parmense. Collina che troppo spesso viene usata malamente da fruitori che non provano lo stesso amore di chi pervicacemente la abita. E poi una grande passione per il mondo agricolo e la terra, trasmessami dai miei nonni che erano agricoltori, sebbene nei terreni più pianeggianti di San Polo di Torrile.
Sappiamo anche che lei, di recente, ha avviato un’azienda agricola in località Tramonte.
Sì, dall’anno scorso mi sto dedicando, per il momento con successo limitato, alla valorizzazione e alla ricerca di una fonte di sostentamento economico adeguato per i terreni di queste località che, detto francamente, sono spesso maltrattati.

Valcenoweb ringrazia tutti gli organizzatori e gli intervenuti per l’accoglienza e la qualità della compagnia.

 

 

 

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